Venerdi 20 Settembre, in occasione della Milano Fashion Week, al CAM di corso Garibaldi, verrà organizzata la presentazione dei prodotti APHRODITE Glamorous Goddess We sell Culture, linea di gioielli firmati Palladino ei luxury products and accessories realizzato in collaborazione con Miss Magia.
Perché nasce la linea Aphrodite?
“Crediamo che gli individui possano dare di più e far sentire la loro voce, attraverso il progetto Women is Life, campagna di comunicazione e sensibilizzazione sulla violenza sulle donne e sul diverso”-dicono gli organizzatori.
“Diamo la voce e l’ incoraggiamento attraverso canali d’ informazione e attività per predicare L’ AMORE come unica religione per tutta l’umanità, per un futuro migliore per l’ambiente e le persone. Saremo autentici portavoce della realtà del Diverso per poter concretamente aiutare donne, giovani, persone diversamente abili e Africani a realizzare e raggiungere i loro sogni e obiettivi. Sosteniamo i valori e siamo convinti che se esiste una Divinità è Donna, Dea dell’amore, della bellezza e prosperità. Ecco perché Aphrodite! Lavoreremo su Liberalismo e parità di genere, per incanalare la nostra voce verso la costruzione di una Società con valori equi, diritti umani e libera da ogni tipo di violenza per il miglioramento sociale, la crescita economica e promuoviamo l’integrazione socio-culturale”.
#diversity is trendy #essere diverso alla moda; gli obiettivi sono quello di costruire una piattaforma socio culturale solida e avanzata, per promuovere i diritti umani e continuare ad impegnarsi per la parita’ di genere
Come secondo obiettivo, c’è quello di Incoraggiare i giovani e le future generazioni a costruire una relazione e una maggiore collaborazione basata sull’ amore e non sulla religione, per promuovere i valori universali.
Terzo scopo è rafforzare le donne e il diverso, ma anche lavorare su uguaglianza, libertà di parola e di scelta; contribuire sopratutto a combattere il totalitarismo politico nel mondo; organizzare eventi con contenuti di significato per promuovere e valorizzare le Donne, l’ Africa e a favore dei più deboli. Vi invitiamo, quindi, a partecipare ai nostri eventi e a sostenerci. Permetteteci di dire che noi, dell’associazione Apse Italia, abbiamo bisogno di più forza e cerchiamo collaborazione e volontari per creare la giusta sinergia e la motivazione per raggiungere i nostri obiettivi. Insieme per un futuro migliore! Aphrodite Glamorous Goddees for women is life!
https://instagram.com/aphrodite_glamorous_goddess?igshid=1ced1lpre3h8f
Parteciperà all’evento al CAM anche Stefano Anselmo, che ha esercitato la sua attività in molteplici campi della moda. Suoi sono i maquillages delle folli copertine di Mina, con cui collabora dal ’77; è consulente d’immagine e trucco per servizi fotografici, campagne pubblicitarie, video-clip musicali, di Gianni Bella, Marcella Bella, Loredana Bertè, Garbo, I Pooh, Mia Martini, Vasco Rossi, Ami Steward, Renato Zero, solo per citarne alcuni.
Come lei ci insegna, la bellezza è soprattutto armonia. Come possiamo riportare questo valore nella società odierna, sia esteticamente, sia a livello di valori morali?
“L’idea di bellezza è il portato della cultura all’interno della quale ci siamo formati”-dice Anselmo-“Bellezza è anche armonia, ma non solamente. Inoltre l’idea di ciò che è armonico, varia col variare della cultura e delle condizioni dell’osservatore. Nei secoli, l’Uomo si è prodigato nello stabilire regole per poi infrangerle, ridisegnandone di nuove. Per quanto riguarda la figura della donna, in particolare, va evidenziato che da sempre sono stati i maschi a dettare le regole del gioco stabilendo a quali condizioni di canone una donna poteva essere considerata “bella” . Le tre grandi religioni monoteiste e marcatamente patriarcali hanno imposto il volere divino, stabilendo che Dio è maschio e la donna è sottomessa per suo decreto: ”(…), tuttavia ti sentirai attratta con ardore verso tuo marito, ed egli dominerà su di te”, Genesi, 3, 16. Penso che per riportare i valori estetici e morali nella società odierna, serva soprattutto l’informazione. Cioè conoscere i meccanismi e le cause che hanno portato la società (comunque sempre maschilista) a valutare le cose in una direzione, piuttosto che in un’altra. Ad esempio, senza volare troppo in alto, basterebbe riflettere sul fatto che i “Canoni greci”, considerati insieme alla cultura greca il fondamento della nostra società e tanto celebrati e osannati dagli esteti degli ultimi secoli, altro non erano che il portato di ciò che vedevano intorno a loro, infatti presero sè stessi come modello idele. Oggi, ad esempio, se il David di Michelangelo avesse 10 cm in più di gambe ci sembrerebbe più bello; lo stesso dicasi per le figure femminili neoclassiche dalle spalle che oggi ci sembrano un po’ troppo sfuggenti. Quali sono le cause di questo cambiamento del modo di vedere? Semplice: l’apporto di nuovi modelli a cui prima non si guardava. Oggi giorno piace di più un corpo di tipo negroide con gambe lunghe, natiche ben formate, vita stretta e spalle larghe. I Nei ormai onnipresenti nellaHight Fashion, un tempo erno denigrati; basta leggere cosa scrisse Winckelmann: “Come si può trovare anche un barlume di bellezza nelle loro figure, quando tutti o quasi tutti gli originali cui esse (le raffigurazioni egizie N.d.A) si ispiravano alle forme degli Africani? Ossia avevano come loro stessi, labbra tumide, menti piccoli e sfuggenti, profili appiattiti e incavati (…) avevano spesso nasi piatti e carnagione scura…” Siamo nei secoli del razzismo scientifico e la pelle nera era considerata un sorta di errore della natura, al quale la scienza avrebbe dovuto generosamente cercare di porre rimedio. Winckelmann, citato da Sander L. Gilman, in “On blackness without Blacks: essays on the image of the Black in Germany”; 1982, pag 26. Johann J.Winckelmann (1717 – 1768)”.
Nell’epoca dei social network, come è cambiata l’immagine e la considerazione della donna?
“Sostanzialmente si è standardizzata. Ma la cosa più grave è che dal panorama delle bellezze possibili sono definitivamente uscite le donne comuni, sebbene siano sempre state poco rappresentate anche in passato. Le nuove immagini Instagram sono artificiose, frutto di elaborazioni e, soprattutto, diffondono un tipo di maquillage non ottenibile nella realtà, proprio perché sono la risultante di artifici informatici. Oggi, nonostante le conquiste sociali, l’attenzione per i diritti sociali, l’ecologia, per la specie animale, la figura della donna più abusata è ancora quella dei secoli scorsi anche se declinata in modo diverso: una femmina angelicata, irreale, inarrivabile, empirea. Totalmente staccata dalla realtà”.