Una modalità di vendita davvero innovativa sarà inaugurata da De Wan Giovedì 24 ottobre. Durante la Festa d’Autunno infatti, anche i clienti più lontani saranno virtualmente presenti nella boutique De Wan di via Manzoni 44 a Milano tramite speciali Smart Glasses connessi in tutto il mondo. I bijoux De Wan, le borse in vera pelle Made in Italy, le nuove sciarpe e le prime proposte natalizie della maison saranno così visibili in altissima definizione a tutti i suoi follower. Una speciale applicazione ne consente inoltre l’eventuale acquisto e la relativa spedizione. Il progetto, in partnership fra Elio e De Wan con Epson, Vodafone, Nexi e DHL, restituisce centralità al rapporto fra venditore e acquirente di nuovo libero di scegliere fra le innumerevoli proposte presenti in negozio. Si tratta di un rinnovamento tecnologico che supera la dicotomia fra rigida offerta virtuale e realtà. Finalmente protagonista, al visitatore è così permessa una valutazione più precisa sulle qualità anche umane del brand tramite un confronto diretto. Promossa in anteprima da De Wan, questa idea costituisce altresì un ulteriore strumento per accrescere l’occupazione e l’equità fiscale.
- DA SINISTRA ALFREDO BREGA, ROBERTO DE WAN ED ELIO MASSIMINI
- ROBERTO DE WAN E MARIANNA BIANCO
- IL PIANO TERRA DEL NEGOZIO DE WAN DI MILANO
Riguardo alla sua nuova partnership con l’Associazione Nazionale Personal Shopper, Elio ed Epson, Roberto De Wan sottolinea: «questa iniziativa coniuga imprenditorialità e giustizia sociale, due fiori che devono crescere sul medesimo stelo. Ottimizzando le attività di chi opera nel retail, capitalizzandone la managerialità ed accrescendone le potenzialità, migliorano le condizioni di lavoro e le possibilità di occupazione aumentano. Perchè la pluralità di offerta così è garantita maggiormente di quanto non avvenga con altre piattaforme online. Fisici o virtuali, tanti negozi di medie dimensioni offrono infatti un maggior numero di posti di lavoro rispetto alle grandi superfici. Ad esempio, tre negozi da cento metri quadri caduno occupano almeno sei operatori in totale, mentre un negozio di trecento metri quadri non dà lavoro ad altrettanti».