Weciak, l’app Made in Italy del futuro

Nasce una app innovativa, rivoluzionaria, destinata a riservare grandi sorprese e numerosi vantaggi ; si chiama Weciak, creata da Ilie Maneschi.

“Lavoro con passione nel mondo del digitale dal 1998 e ho sempre mantenuto alta l’attenzione verso qualsiasi input e una visione oltre l’orizzonte”-dice Maneschi, ideatore di Weciak e manager.

“Già nel periodo pre-Covid iniziava sul web una grande diffusione di programmi applicativi per videoconferenze, ma si trattava di strumenti basici e applicazioni non dedicate e non professionali, dunque molto limitanti. La pandemia e tutte le difficoltà di incontro e mobilità che ha creato hanno reso necessaria la ricerca di una nuova modalità di incontro professionale che annullasse le distanze. Si sono diffusi velocemente sistemi nuovi e, proprio per questo, ancora piuttosto complessi e imperfetti. L’idea di Weciak nasce così, osservando lo sviluppo di questi sistemi e le loro carenze. Ma ci tengo a sottolineare che non volevo rivoluzionare, l’idea era quella giusta e vincente, ho sentito piuttosto la necessità di innovare dando un taglio di unicità e realizzando un’applicazione intuitiva in grado di girare agilmente su qualsiasi piattaforma, smartphone, tablet e pc laptop”.

Qual è stata l’ispirazione?

“Volevo che fosse un progetto italiano, che dimostrasse che anche nel nostro Paese si riuscissero a sviluppare applicazioni efficaci, semplici, funzionali e di altissima qualità. Argomenti validi per coinvolgere l’azienda per cui lavoro e le persone che ne fanno parte, creando un team per realizzare questo progetto. Grazie a Margherita, Filippo, Matilde, Daisy, Nirav, Angelo abbiamo avuto tutti i comparti sicuri e passo dopo passo Weciak ha visto la luce.  Il nome nasce dalla ricerca di un nome breve e d’impatto; non volevo utilizzare la parola “video”, fin troppo abusata nel mondo del web. Cercavo qualcosa che riguardasse una macchina da presa o fotocamera, ma che avesse nel suono stesso la semplicità dell’azione, della fruizione. Da qui il Ciak del cinema e poi l’unione con We, noi, il maggior senso di globalità e la scelta della lingua inglese”.

In cosa si differenzia dalle altre come Zoom? Quali pregi rispetto alle difficoltà delle altre app?

“Le differenze di Weciak con le altre applicazioni di questo tipo sono proprio i suoi pregi principali:

Weciak è e sarà per sempre gratuita.

No limit-senza limiti-è l’idea su cui fa perno l’intero sistema di Weciak, quindi massima friubilità sia per i dispositivi che possono installarla, sia per la facilità di download sempre gratuito.

Sfruttiamo un sistema di auto login, esattamente come altri sistemi di messaggistica istantanea, che garantisce immediatezza e non rende necessario inserire dati sensibili come la mail.

Si entra in automatico dopo aver verificato il proprio numero di telefono e si apre un mondo di semplicità con tre grandi funzioni:

Creare meeting, Partecipare ad un meeting esistente, Programmare meeting futuri.

Weciak, inoltre, offre la possibilità di creare team con veri e propri gruppi di lavoro remoti.

Alta qualità del sistema audio e video. Si può scegliere di andare in live streaming su altre piattaforme direttamente dalla nostra app. Non ci sono limiti di tempo e si può essere connessi alla stessa conferenza fino ad un massimo di 75 utenti, numero ragionevole per consentire al flusso audio video in HD per mantenere un elevato livello di qualità. Naturalmente ci sono le caratteristiche comuni ad altre app, come la condivisione dello schermo, l’alzata di mano, la possibilità di disattivare e abilitare microfoni da parte dell’host”.

Come mai un’idea su una app?,

“Dal 1998, quando Internet era ancora un sogno, visto che lo stesso Google venne realizzato soltanto nel 1999 e il mobile non esisteva, il modo di comunicare è completamente cambiato, evolvendosi negli anni con device sempre più performanti che hanno man mano rivoluzionato il mondo della comunicazione. Dai portatili costosissimi di un tempo agli attuali dispositivi che consentono di avere il proprio mondo web in tasca, tutto passa, ormai, attraverso la tecnologia mobile. Basti pensare che un sito internet è visitato, attualmente, al 75%, da smartphone e tablet e, solo per il 25%, da computer.

Una app diventa, perciò, un sistema essenziale e versatile che non esclude alcun mercato”.

Creare nuove idee in questo settore è la tua unica professione?

“Sorrido nel rispondere a questa domanda, perchè ho sempre avuto una visione a campo lungo e molte idee, forse perchè il mondo del web, per me, è lavoro, ma prima ancora passione. Nel ’98 avevo intuito che il futuro poteva essere un motore di ricerca semantico, simile a quello che divenne Google nel 1999.

Caso analogo, due anni dopo nel 2001, nella mia piccola stanza, con il mio piccolo fax, ricevevo e pubblicavo le migliori offerte delle agenzie di viaggi in uno spazio web chiamato MondoAereo. Anche in  questo caso l’intuizione era giusta: l’anno successivo sbarcai in Europa e poi nel mondo lastminute.com.

Ma Weciak non è l’ unica applicazione che ho creato, nel 2016, infatti, ideai un’app per il calcolo della prima grande rottamazione delle cartelle esattoriali, in grado di verificare la possibilità di saldare il debito con le rate.

Tante idee, quindi, e su diversi settori.

Anche la stessa Weciak nasce e va in una direzione, quella di mettere in comunicazione le persone con la massima semplicità ed immediatezza, ma per lei abbiamo immaginato un futuro e uno sviluppo completamente diversi sui quali però non posso anticipare nulla”.

Dopo Weciak  che progetti hai?

“Sicuramente far crescere Weciak, che è la base di un progetto molto più ampio.

Parte come un sistema di grande accessibilità per videoconferenze, si evolverà con una serie di funzioni e verrà tradotta in altre 6 lingue per darle ampio respiro internazionale. Come dicevo, non posso rivelare troppo, ma entro il 2021, verrà inglobata in un “qualcosa di mai visto prima” a livello mondiale e diverrà anche un luogo di eventi Ciak, in cui i Ciakkers(i followers di Weciak) avranno la possibilità di confrontarsi con persone che abbiano competenze da trasferire in qualsiasi materia, fino a seguire veri e propri corsi di formazione, creando, così, un mondo virtuale fonte di reale conoscenza. Sponsorizzeremo gli eventi, quelli che chiamiamo Traditional Ciak, riservati a  classi di 75 “privilegiati”.

Ci saranno poi i Big Ciak, che, invece, ospiteranno personaggi di spicco del mondo dello sport, della politica, dello spettcolo. Eventi dal maggiore eco mediatica, con personalità di grande caratura. Questo e non solo, ma per ora fermiamoci qui”.

Credi che il futuro siano le piattaforme e le app per convegni, incontri, tutto da remoto?

“Il  periodo del Covid ha sdoganato qualcosa che, prima, veniva visto in maniera diversa e più ostica tranne dai pochi addetti ai lavori, introducendo nella vita quotidiana una nuova forma di comunicazione digitale, al punto di dover modificare e creare una apposita legislatura. Penso, ad esempio, alle riunioni di condominio non più in presenza, alla DAD- la didattica a distanza-o allo smart working, ormai diventato uno standard per molte aziende.

Il mondo del digitale si è evoluto anche in questo momento di emergenza straordinaria e prosegue senza sosta. Con la fine della pandemia credo che assisteremo ad un ritorno ad una diversa realtà, che non potrà non tenere conto di questi aspetti. Ritorneranno riunioni e meeting nella forma più classica e tradizionale, ma questo sistema di incontri online sarà destinato ad essere sfruttato e perfezionato per tutti i vantaggi ormai comprovati che può offrire”.

 

 

 

 

 

 

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Informazioni su Lovatelli Caetani

Giornalista, Luxury Consultant, Opinionista e Blogger, fonder di Studio Lovatelli, è una delle "firme" più autorevoli sui temi delle dimore d'epoca e patrimoni familiari storici. Si avvale del suo contributo professionale Assocastelli (associazione che rappresenta i più importanti gestori e proprietari di dimore storiche italiane impiegate anche per attività socio-culturali). Anticipa, o, talvolta, crea tendenze e le lancia sulle testate con le quali collabora. Modera presentazioni di libri. Collabora con tgcom 24, il settimanale Nuovo, Capital, Radio Number One, Giornale Radio, La 7 e altri media, si occupa di programmi sociali, come www.primadelclick.it- svolge attività di ufficio stampa. E' autrice SIAE per la musica e la tv. E' direttrice di Vanityclass, Invextra Magazine e Milanodabere. Un passato da modella, lavoro accantonato per dedicarsi allo sport e allo studio, dopo il diploma di Liceo Classico, quello di Copy Writer all’International College of Design, così come quello di Fitness Instructor conseguito all’Ospedale Sacco di Milano, si dedica alla sua passione, la scrittura e affronta ogni nuova sfida con serietà, iscrivendosi anche a corsi di dizione, di teatro e recitazione, al CTA di Milano-repertorio di Marguerite Yourcenar-per offrire sempre il massimo della professionalità, anche nella conduzione tv. Si Laurea In Scienze Politiche, Storia dei Trattati e Diritto Internazionale, con una Tesi dedicata alla Politica Estera Vaticana e al Libano come centro geopolitico internazionale. Ha collaborato con La Prealpina di Varese,La Notte, il Giornale, Panorama, Libero, Il Tempo, TgCom 24 le assegna un suo blog, For Men e Natural Style, Cronaca Qui. Collabora anche con riviste dedicate al fitness, alcune riviste le assegnano l'incarico di caporedattore di testate, collabora anche con molte radio, 101, Radio Lombardia, 105 Classics, M2O, Radio Rai Uno e Radio Rai Due, dove è iniziata la sua formazione radiofonica, con autori storici della Rai, come Lillo Perri e Mila Vajani. Per la televisione: Telelombardia, dove Daniele Vimercati le insegna a fare giornalismo tv a 360 gradi, Antenna 3, dove è stata autrice e conduttrice, Rai, con Corrado Tedeschi, Matchmusic, Play tv, Fun tv, Odeon, Vero tv, Discovery Channel, dove è stata selezionata come esperta di tendenze. Ha vinto il Premio Cortina Press e il Premio News Cup destinato ai personaggi che si sono distinti per capacità di comunicazione, scrittura e arte e pubblicato un libro sullo stadio Giuseppe Meazza, un progetto dell’Assessorato allo Sport e al Tempo Libero del Comune di Milano, per il quale ha ideato la Prima Notte dello Sport, allestendo un ring in corso Como, con atleti e appassionati. Ha tenuto al Polimoda di Firenze alcune lezioni di trendsetting e collaborato con IULM per il Master in Comunicazione in Beauty e Wellness. Francesca nasce in una famiglia che annovera tra i suoi avi, Papi, Cardinali, una donna Accademica dei Lincei, la sua trisnonna, ma per lei le vicende delle famiglie aristocratiche sono interessanti dal punto di vista delle figure che hanno contribuito a livello di cultura, arte, in veste di benefattori, come fisiognomica dei volti e come tradizione, perché la vera nobiltà è quella dell'anima.

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