Pedalare in città in sicurezza, i consigli di Gianluca Bernardi

Il mercato della bicicletta vale ben 9 miliardi di euro in Italia.

Una cifra enorme che emerge da una indagine di mercato che ha preso in analisi l’intero ecosistema nazionale di questo settore, circa 2900 aziende con 17.000 addetti.

Dal 2018 a oggi la produzione italiana segna un +20% soprattutto grazie alla diffusione delle e bike e alle nuove politiche di promozione della mobilità ciclistica, oltre alla maggiore attenzione ai temi ambientali.

La bici fa sempre tendenza, ma genera anche tante polemiche, tra piste ciclabili e rapporto con gli automobilisti e i pedoni.La pericolosità delle strade delle città, il traffico, la velocità e talvolta l’imprudenza degli automobilisti sono di fatto i principali deterrenti all’uso quotidiano della bicicletta, specie per i ciclisti non ancora esperti.

Ma esiste un bon ton del ciclista?

“Bisogna chiedere ad un ciclista fermo se ha bisogno di aiuto”- dice Gianluca Bernardi, esperto del settore, CEO e designer di BRN Bike Parts e Cigno-“non buttate niente per strada, mettete in tasca e svuotate a casa; nelle aree pedonali sempre meglio scendere di sella, quantomeno rallentate drasticamente la velocità; pedalate in carreggiatalasciando almeno un metro di distanza tra la propria traiettoria ed il marciapiede (o guardrail) per conservare un margine di manovra a destraper evitare le automobili che sopraggiungono da dietro in velocità”. Continua a leggere

Prof Reggio, i segreti dietro ai pronostici del Tipster più forte d’Italia

FABRIZIO IAQUINTA

29 anni, Fabrizio Iaquinta, è il founder di Prof Reggio insieme all’amico Paolo.

Sin da ragazzo ha avuto la passione per la tecnologia ed è stato affascinato dal mondo della pubblicità, poi nel 2007 sono iniziate le prime esperienze nel campo dell’adv, riuscendo dal nulla a creare un sito con migliaia di visite giornaliere, ricevendo remunerazioni dagli sponsor ai quali vendeva il suo traffico.

“Dopo le scuole superiori, dove sono stato bocciato due volte, essendo già politicamente scorretto e anticonformista ho conseguito il diploma e nel 2013 ho fondato la mia prima azienda di digital marketing”-dice Fabrizio

 Come sei diventato un imprenditore digitale?

“Dopo qualche anno in cui ho costruito un solido background, ho deciso di unire le mie due passioni per la tecnologia e il betting sulle partite di calcio.

Ho contattato da 20enne un’azienda, molto conosciuta anche all’estero, nel panorama del betting e ho richiesto la loro partnership.

Fabrizio era molto abile con i pronostici di calcio e riuscì da subito ad attrarre persone, facendo un buon lavoro anche per l’azienda ma le percentuali erano minime, guadagnava quasi zero; li contattai dicendo che un loro forte competitor mi aveva contattato e proposto di lavorare per loro a cifre migliori”-aggiunge Fabrizio Iaquinta Continua a leggere