La passione per la terra per la famiglia Bianchi, comincia intorno all’anno 1865/1870. Gli episodi che seguono l’inizio di una vera e propria “saga” della famiglia Bianchi, sono entrati nella memoria e ora fanno parte ormai della leggenda della famiglia. Giovanni Bianchi , il bisnonno, faceva il carabiniere a cavallo ed era assegnato alla scorta del re Vittorio Emanuele II in Sicilia. Ci fu, durante la missione, un assalto alla carrozza reale e il re e la carrozza vennero difesi dal bisnonno Giovanni e altri tre commilitoni.
Il re apprezzò molto il gesto di coraggio e dedizione al dovere dei militari e volle essere loro riconoscente, regalando loro un cavallo, una sella e un Marengo d’oro, moneta corrente di quegli anni.
Tornato dal servizio di leva, Giovanni volle mettere al sicuro i suoi guadagni e fece un investimento, un campo situato nel comune di Corteolona, che battezzo’ con il nome di Mezzavia. Da allora ebbe inizio la storia della famiglia Bianchi come coltivatori, tutti uniti di generazione in generazione dalla passione per la terra e dall’allevamento e dalla capacità di affrontare anche il rischio contenuto nella innovazione.
Nel 1998 nel podere Cascina Nuova i campi sono stati coltivati anche con il metodo dell’agricoltura biologica,dove oltre al riso, che è la coltura primaria, vengono prodotti anche granoturco,orzo,soia e piselli.
Negli anni 2001/2006 l’allevamento è stato ampliato fino ad arrivare a produrre circa 6000 suini l’anno.
Quale è la caratteristica di questo prodotto?
Si tratta di un riso superfino conosciuto come l’eccellenza in cucina”-dice Andrea Bianchi, dell’azienda agricola Campo dell’Oste, produttrice del riso Carnaroli più buono di tutta Italia.
Perché si definisce un’eccellenza?
Il carnaroli del Basso Pavese prodotto da Campo dell’Oste e’ un’eccellenza perche’ il terreno di coltivazione e’ ricco di sostanza organica situato in zone golenali dove l’esondazione dei fiumi lascia sulla superficie molto humus che poi viene trasmesso al chicco. Inoltre ho partecipato ad una degustazione, con altri due Carnaroli provenienti dal vercellese e dalla sardegna, presso l’universita’ di Pollenzo dove 83 studenti provenienti da tutto il mondo hanno analizzato e degustato sia a secco che in cottura i sopracitati Carnaroli ed il risultato e’ che il mio ha ottenuto in tutte le valutazioni il punteggio piu’ alto il certificato e’ disponibile sul sito www.campodelloste.it
Perché hai deciso di organizzare con gli chef stellati un evento al Just Cavalli?
“Già conoscono il prodotto, perchè sono miei clienti, in piu il locale merita la giusta attenzione. Gli chef Enrico Derflinger, presidente Euro-Toques Italia, ambasciatore d’eccezione dell’Italia a tavola nel mondo, Gianni Tarabini (1 stella Michelin), chef executive “Agriturismo La Fiorida” di Mantello (so) , artigiano del cibo, che ama trasformare le materie prime prodotte a pochi passi dalla sua cucina, Cristian Benvenuto, chef patron presso ristorante “La Filanda” a Macherio, capace di combinare i prodotti di qualità della terra siciliana in maniera originale, dando vita ad abbinamenti creativi e Marco Valli, chef executive presso ristorante “Piz” Saint Moritz, che aggiorna i suoi menu secondo la stagionalità dei prodotti di alta qualità della zona engandinese, si sono cimentati nella preparazione di deliziosi finger food a base di riso Carnaroli di Campo dell’Oste, oltre al magnifico risotto, mantecato con Mirtilli selvatici della Val Gerola e Casera di Opì (Agriturismo La Fiorida) serviti su lastre di marmo in versione piatti design creati da Frigerio 21, brand specializzato in lussuosi complementi e oggetti design in marmo.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Poter servire il meglio dei ristoranti stellati presenti sul territorio e aprire a breve una sala degustazione di risotti a Milano. Stiamo cercando una location adatta a questo scopo!”