Oggi vi presento Joseph Ralph Fraia, Editore e Direttore di Live In, molto conosciuto anche negli States; come spesso mi è accaduto, in questi ultimi mesi, ho conosciuto anche Joseph da remoto e la simpatia e la professionalità sono apparse subito come alcune delle sue caratteristiche. Anche lui, per me fa parte di un gruppo di persone “eccezionali”, per le quali vale il claim “uniti si può'”.
Come è nato il tuo magazine?
“Il magazine nasce 10 anni fa a Padova (abbiamo festeggiato l’anniversario proprio alcuni mesi fa con un numero speciale contenente una selezione dei migliori articoli e interviste e una copertina speciale con tutte le copertine dei numeri pubblicati sino ad ora) dall’iniziativa di Matteo Tornielli, che è il fondatore e l’editore in Italia, per presentare e promuovere il life style italiano in modo nuovo e originale”-dice Joseph.
“Quello che ha reso speciale la nostra iniziativa sin da subito è stato il concentrarsi sulle eccellenze che la produzione artigianale o di lusso hanno da offrire.
La nostra e’una piattaforma che nel tempo ha aggiunto alla rivista cartacea gli indispensabili strumenti digitali di oggi (website e social media) e che, cinque anni fa, ha fatto il grande salto di aprire l’ufficio di New York che ho il piacere e l’onore di dirigere.
La scelta è stata motivata dal fatto che gli italiani hanno da sempre un grande amore per l’America e specialmente per la Grande Mela e noi americani guardiamo sempre all’Italia come fonte di ispirazione e suggestione per il bel vivere e il lusso.
Per cui anche qui negli States abbiamo replicato il modello di ricercare quelle eccellenze che danno il piacere di una vita vissuta con gusto”.
Chi sono i protagonisti delle tue interviste?
Dietro ad un prodotto o servizio di eccellenza c’è sempre la passione, l’impegno, la creatività e il duro lavoro di persone visionarie, di talento e con il senso degli affari: queste sono i protagonisti dei nostri editoriali e servizi
Quali sono gli obiettivi e le caratteristiche di Live In?
L’obiettivo è sempre quello di dare preminenza e visibilità a quei brand e quelle località ed eventi che, per la loro ricercatezza ed unicità, offrono la possibilità di godersi appieno la vita, di avere il piacere della scoperta, di dare la soddisfazione di godersi i frutti del proprio successo.
La nostra caratteristica principale è la qualità della comunicazione che forniamo, sia in termini di immagini, che di contenuti.
La versione cartacea del nostro magazine è stampata in Italia su carta di massima qualità e usiamo solo immagini ad altissima risoluzione, in modo che il lettore possa apprezzare tutti i minimi dettagli dei prodotti e localita’che presentiamo.
Stesso standard di qualità manteniamo per il contenuto digitale sul sito internet e social media. Molto spesso produciamo anche gli editoriali che pubblichiamo.
Com’èil settore dell’editoria in USA?
Dopo una fase di transizione in cui le riviste cartacee hanno sofferto il fatto che il contenuto digitale era ‘nuovo’ e ‘moderno’ e per questo più di tendenza, da qualche anno c’è una forte controtendenza perché’ di fatto – specialmente per i brand – la reputazione e credibilità che si ricevono dalla presenza su una rivista sono ancora ineguagliabili. E poi oggi la comunicazione si fa in modo integrato; una volta che si è creato un contenuto, l’interesse è quello di vederlo pubblicato su tutte le piattaforme disponibili.
Amazon, che è il re indiscusso delle vendite online, ha cominciato ad aprire librerie e – da quando ha comprato la catena alimentare WholeFood – è diventato anche uno dei principali editori di magazine.
Quando noi riceviamo un incarico da un cliente facciamo in modo di creare contenuto sia scritto, sia per immagini, sia video, e poi pubblichiamo questo variegato contenuto sulle diverse piattaforme. Ovviamente il contenuto viene creato e pubblicato tenendo conto delle caratteristiche dello strumento utilizzato, per cui ciò che va sulla rivista è diverso da ciò che va su Instagram, ciò che va su Facebook è diverso da ciò che viene pubblicato sul sito internet. Ovviamente il tutto è gestito in modo che la campagna promozionale sia organica e coerente al fine di massimizzare i risultati.
Cosa hai fatto in questo periodo di look down e cosa pensi di fare per questa ripartenza?
Innanzitutto, ne ho approfittato per smaltire tutto il lavoro arretrato che avevo e mi sono portato avanti per i prossimi mesi, scrivendo molti articoli e revisionando immagini.
Mi sono focalizzato anche su alcune masterclass e webinar che da tempo volevo frequentare ma che – preso dalla vita frenetica di sempre – non riuscivo mai a partecipare.
Ho poi scoperto gli audio-libri e me ne sono innamorato. Sono al ritmo di quasi uno a settimana!
Com’èla tua vita lì, ti manca qualcosa dell’Italia?
Sono sempre stato consapevole di essere un privilegiato. Essere nato in America, crescere in Italia e poi tornare in America per lavoro, ormai tanti anni fa, è una condizione di pochi. Per questo ho sempre lavorato il triplo di tutte le persone che conosco. Ho sempre sentito come una responsabilità, quella di non sprecare un’incredibilità opportunità che il destino mi ha offerto.
L’America è il posto più affascinante del mondo, l’unica nazione che ti consente davvero di realizzare il tuo potenziale e di farlo in libertà, perseguendo la felicità, come la nostra costituzione dice chiaramente.
L’Italia è sicuramente il posto più bello al mondo. Praticamente ogni chilometro ci sarebbe qualcosa da visitare o un posto dove varrebbe la pena fermarsi. Quello che mi manca di più è la vicinanza dei posti. In un paio d’ore puoi andare dal mare alla montagna, o da una città come Venezia ad una come Roma. La simpatia degli Italiani è anche speciale. C’è sempre il gusto della battuta e dello scherzo. A meno che si parli della squadra di calcio favorita, ovviamente! Da quel punto di vista non si può più scherzare!
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