Buon compleanno, Claudio”! A 69 anni, Claudio Simonetti è più in forma che mai.
Compositore e musicista internazionale, figlio di Enrico Simonetti, Claudio è conosciuto al grande pubblico soprattutto per aver composto molte colonne sonore di pellicole italiane e americane, tra cui gli indimenticabili successi per i film di Dario Argento.
Nel 1973 fonda il gruppo progressive rock dei Goblin, e da allora ha preso il via una carriera vissuta tutta in ascesa. Una produzione davvero internazionale, quella di Claudio: per Dario Argento ha musicato film come Profondo Rosso, Suspiria, Tenebre, Phenomena, Opera, Non ho sonno, Il cartaio, La terza madre, Dracula 3D; nel suo carnet professionale anche titoli come Zombi e Wampyr diretti da George A. Romero.
Insomma, tutti film e colonne sonore stra-conosciute ed apprezzate ovunque. La sua attuale formazione, con cui fa tourneè in giro per il mondo, è la Claudio Simonetti’s Goblin. Quest’anno festeggia il compleanno ( ben 40 anni dalla sua uscita) anche Gioca jouer, indimenticabile hit di successo che tutti identificano con Claudio Cecchetto, che ne è in effetti l’ideatore-autore, ma che non viene sempre associata anche a Simonetti, che in realtà ne ha composto la parte musicale.
Sanremo 2021 è alle porte, e questo brano raggiunse la pazzesca notorità internazionale proprio perché fu la sigla di quel Sanremo 1981 presentato da Claudio Cecchetto.
Un successo inaspettato: il 45 giri vendette 500.000 copie nei primi tre mesi, ed è tutt’ora un brano evergreen in discoteche, villaggi per turisti o nelle feste.
Prendendo spunto dal compleanno di Simonetti, lo scorso 19 febbraio, vogliamo pero’ ricordare anche quelle sfumature della sua interessante carriera di cui si parla meno (la sua produzione musicale cinematografica resta l’argomento di cui si parla invece sempre).
Claudio Simonetti e la TV: hai partecipato a molte trasmissioni di successo. Quanto è durato questo sodalizio? E perchè oggi non ti interessa più la TV?
“Dopo la separazione dei Goblin nel 1978, ho iniziato a lavorare in TV anche grazie a Gianni Boncompagni. Registravo i miei dischi dance nel suo studio di Roma (Studio Bus) e a lui piacevano molto i miei arrangiamenti; nel 1980 mi propose di fare il programma Sotto le stelle come direttore d’orchestra. Nello stesso anno mi propose anche di andare a dirigere l’orchestra al Tokyo Music Festival con Raffaella Carrà, che allora era la sua compagna. Successivamente firmai un contratto come solista ancora con la Cinevox Record e cominciai a lavorare in TV a Domenica In con Pippo Baudo, il quale mi chiamò successivamente, nel 1984, a dirigere l’orchestra nel programma Buon Compleanno TV: la Rai festeggiava i suoi 30 anni, 4 puntate al Teatro Olimpico di Roma. Facendo poi promozione per il brano Phenomena, partecipai a tanti programmi in qualità di ospite: Maurizio Costanzo Show, Superclassifica Show, Pop Corn, Discoring, Pronto Raffaella e tanti altri.
Nel 1989 Gianni Boncompagni mi propose di partecipare al programma Pronto, è la Rai? con Giancarlo Magalli e Simona Marchini, dove svolgevo sia il ruolo del musicista che dell’animatore, anche insieme ad Andy Luotto con il quale mi sono divertito molto; voglio ricordare anche il programma Domani Sposi nel 1990, sempre con Magalli. Poi ho deciso di non fare più tv: farla in quel modo non mi rappresentava molto artisticamente, per cui ho preferito tornare al mondo del cinema, a registrare dischi e a fare concerti, suonando la mia musica senza dover scendere ai compromessi dovuti spesso al mondo dello spettacolo televisivo.
Oltretutto, avevo anche uno studio di registrazione a Roma, l’Acquario Studio, dove venivano a registrare molti artisti (Celentano, Renato Zero, Jovanotti, Banco e tanti altri), e mi prendevano tempo anche le molte produzioni e gli arrangiamenti commissionati”.
Nella tua carriera ti sei dedicato anche alla produzione discografica di una cantante, Vivien Vee, che con l’album Give Me a Break raggiunse il successo internazionale. Come mai decidesti ad un certo punto di diventare produttore di altri?
“Dopo aver lasciato i Goblin incontrai il produttore Giancarlo Meo che mi propose di lavorare con lui producendo musica dance. In Italia ancora non erano in molti a cimentarsi in questo genere, che era per lo più una prerogativa di americani, tedeschi, francesi e inglesi. Ho sempre amato la musica dance anche se suonavo il rock, forse perché, essendo nato in Brasile, avevo il ritmo nel sangue.
Il mio primo disco, dopo aver conosciuto Paolo Micioni, che all’epoca era il DJ dell’Easy Going di Roma e con il quale ho ascoltato molti dischi dance, è stato proprio l’album degli Easy Going, che ebbe subito un grande e inaspettato successo.
Seguirono nel 1979 altri due album, Vivien Vee, che appunto entrò nelle classifiche”.
Come hai festeggiato il tuo compleanno?
“Non vedo l’ora di tornare a suonare dal vivo, credimi. Ho festeggiato la sera del mio compleanno con una diretta facebook (Claudio Simonetti III) ed instagram (claudiosimonettisgoblin), ed un concerto dal vivo dal mio studio alle porte di Roma. Ed il giorno dopo a pranzo sono stato con alcuni miei affetti privati in un ristorante sul litorale romano”.
Come si dice, in questi casi? Tanti auguri e…?
“Si’: tanti auguri a me per questo compleanno appena trascorso, ma anche un augurio di speranza dedicato a tutti noi per una rinascita veloce : il mondo ha bisogno di ripartire prestissimo e di superare la tragedia del covid19”.