“La Pelouse des Anglais” è il nuovo libro di Tonino Bettanini-Il Canneto Editore.
E’ ambientato negli anni degli attentati di Madrid e Londra, periodo nel quale la capitale europea si prepara inconsapevolmente alla sfida del terrore.
A Milano è stato presentato martedì 12 Aprile, alle ore 18,30, in via Maiocchi 11, alla Libreria della Natura. Presenti Francesco Cevasco a lungo responsabile delle pagine culturali del Corriere della Sera, Alberto Cristofori, scrittore e traduttore, Livia Pomodoro, Presidente dell’Accademia di Brera e Presidente di Spazio Teatro No’hma.
Dieci anni fa avevamo lasciato il protagonista, Brando Costa, tra gli oleandri della strage di Capaci e quel coraggio forgiato contro tutte le paure.
Oggi è a Bruxelles, alla Commissione Europea, nuova casella professionale di un personalissimo monopoli, sul quale gioca una nuova partita, sia per ambizione sia per amore e sul filo dell’alta tensione, quella di costruire un nuovo network tv globale, figlio di un contrastato rapporto tra Emiri e Occidente. Sono gli anni degli attentati di Madrid e Londra e anche dei lupi solitari. La capitale europea si prepara alla sfida del terrore, l’accordo provocherà feriti e morti e profonde lacerazioni in entrambi i campi.
Oggi ritroviamo il protagonista a una nuova svolta della sua vita. Il mondo è cambiato, colmo di insicurezza e paura e dall’11 settembre la gente è contraddistinta da un solo termine, “terrore”.
Quanto e cosa c’è di autobiografico in questo libro?
“In generale i miei 4 anni di Bruxelles alla Commissione Europea, nello specifico l’idea di promuovere una collaborazione tra un network qatarino (nella realtà Al-Jazeera) e la tv europea. In un modo meno strutturato e assai meno rischioso di quanto non appaia nel romanzo (che però anticipa il terrore che all’epoca solo noi italiani percepivamo e che Bruxelles conoscerà con gli attentati del 2016, dieci anni dopo…ma anche Strasburgo ed il suo mercatino di Natale appena due anni dopo , nek dicembre del 2018)”.
Quale è la sua ispirazione?
“La mia esperienza di vita che ha attraversato mondi molto diversi e messo a contatto con una umanità ricca e cosmopolita. In queste relazioni non mi è difficile “pescare” almeno l’origine di una storia e di darle l’adrenalina che spero spinga il lettore a cercare sempre la pagina dopo”.
Bruxelles, il Parlamento Europeo, più che mai attuali soprattutto in questo momento; come è cambiata questa città e cosa rappresenta per Brando e per lei oggi?
“L’esperienza del terrorismo la ha resa più triste. O forse sono più triste io che vivo di una forte nostalgia per quegli anni. E però il libro è un atto d’amore per questa capitale. Contro l’idea che noi italiani ne abbiamo, come di una “capitale del cattivo tempo”.
Come è cambiata la politica oggi a livello nazionale e internazionale?
“Tanto e troppo. Sono cambiate le leadership soprattutto e purtroppo”.
Dopo l’epoca del terrore, cosa ci aspetta?
“Cambiamenti climatici, Covid e guerra ci hanno “deliziato” in questi ultimi anni. Ci vorrebbe una “domanda di riserva”. E una risposta che ci stupisca. Per esempio che ci aspettano pace e benessere”.
L’autore
Tonino (Antonio) Bettanini –(Genova, 1946) dopo la Laurea in Filosofia e un inizio di attività come ricercatore in Sociologia del Linguaggio, interrompe nel 1990 la sua carriera universitaria per diventare esperto di comunicazione e relazioni istituzionali, temi ai quali ha dedicato numerose pubblicazioni. Ha attraversato le istituzioni italiane della Prima, Seconda e Terza Repubblica: dalla Presidenza del Consiglio alla Presidenza del Senato. Ha lavorato presso laCommissione Europea e ha insegnato all’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Bruxellesè il suo secondo romanzo, seguito di Contro tutte le paure.