Michela Golia presenta “Cultura e Lingua”
Dal 2014, nei pressi di Monza, una giovane donna di 25 anni ha aperto un centro di lingue con l’intento di trasmettere le proprie competenze personali. Oggi, dopo quasi 10 anni, Michela Golia annovera tra i suoi studenti diversi personaggi del mondo dello sport, nazionale e internazionale, e molti capi d’impresa di svariati settori. Insomma, un sogno ben realizzato!
Di cosa si occupa il tuo centro?
Ho aperto “Cultura e Lingua” quasi 10 anni fa con l’idea di creare un luogo dove le persone possano frequentare corsi di lingua e sentirsi parte di un gruppo che ad oggi conta decine di iscritti. Alterniamo corsi per professionisti, in ambito aziendale e nel mondo dello sport, a quelli più tradizionali per chiunque avesse voglia di imparare una lingua nuova.
Leggo dal sito che organizzate anche eventi culturali, puoi dirci di più?
Sì, ogni mese circa il centro si trasforma da luogo di studio a sede di incontri sulla letteratura, l’arte, lo sport, la filosofia, l’etica. Ho intervistato diversi autori e personaggi in vista e con ruoli di rilievo nei vari settori. Mi sento sempre onorata di poter avere occasioni così preziose di conoscenza. Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti e sono un buon canale per attrarre eventuali studenti. Una sorta di strategia di marketing che si intreccia alla cultura.
Qual è l’obiettivo del centro?
Lo scopo principale è quello di creare percorsi formativi individuali, online e in presenza. L’idea di base è che apprendere può costare fatica ma dà gli strumenti necessari per acquisire successo in maniera esponenziale: in Italia non si parla inglese come negli altri paesi, basti pensare che nei cinema non esiste o quasi la possibilità di vedere film in lingua, cosa molto più diffusa negli altri paesi d’Europa. C’è bisogno di maggiore apertura comunicativa.
Cosa significa essere imprenditrice ma al tempo stesso rivestire un ruolo culturale?
Significa ammettere che ci si trova di fronte a una sfida tra il morale e il materiale. Non mi vergogno a dire che i ricavi sono importanti tanto quanto un concetto ben appreso e che senza uno verrebbe a mancare l’altro. Bisognerebbe essere meno restii a parlare di denaro, anche se forse dovrei volgere l’aggettivo al femminile: io ne parlo perché ciò che ci rende davvero libere sono i soldi che ci permettono formazione, crescita e successo. Lo chiamano “Empowerment” ed è la mia parola preferita.
Giovedì 2 marzo, tra le 17.00 e le 20 30, presso Cultura e Lingua, in Via Artigianato, 15, ad Agrate Brianza, ci sarà la possibilità di visitare la sede e parlare con Michela Golia e le altre professioniste del centro in merito alle nuove proposte formative. Sarà anche l’occasione per celebrare questa realtà aziendale tutta al femminile. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.culturaelingua.it
Brava e complimenti,posso ancora darti del tu o passare al Lei